Dipendenze

Smetto quando voglio

Se l’aiuto arriva dalle piante con la CITISINA

Ogni fumatore avrà detto nel corso della sua vita “ma tanto io smetto quando voglio”.

Questo succede perché si considera il fumare un vizio, una cattiva abitudine che può essere corretta in qualsiasi momento, “basta volerlo“. Fumare è invece una vera e propria malattia, caratterizzata da dipendenza psichica e spesso anche fisica.
La dipendenza è una malattia che comporta la perdita della libertà/ e acoltà di astenersi, genera un atteggiamento cognitivo e comportamentale improntato alla negazione del problema o alla sua sottovalutazione e relativizzazione.
Infatti spesso si osservano alcune fasi nel percorso di disassuefazione, poichè all’inizio il tagbagista non è consapevole della propria condizione patologica e soprattutto non è intenzionato a cambiare, respinge ogni tentativo di renderlo più ragionevole. Via via che aumenta la consapevolezza il tabagista le ragioni dello smettere ma la forte ambivalenza tende ad impedire una reale disponibilità a smettere che compare solo quando si crea una maggior determinazione verso il tentare un percorso di cambiamento, accettando l’aiuto dei sanitari, la terapia e il piano terapeutico proposto.
In questa fase, che può durare dai 3 ai 6 mesi, il paziente smette di fumare e dopo un periodo di controllo terapeutico, è auspicabile che continui anche al di fuori della terapia a gestire l’astensione in modo autonomo fino all’accesso a un nuovo stile di vita. A volte ci si sente increduli di esserci riusciti ma anche molto soddisfatti a tal punto da rinforzarsi continuamente per la scelta fatta, notando tutti i benefici psicofisici del non fumare. A volte però si può anche evolvere verso un ritorno allo stadio iniziale dimenticando il benessere sperimentato e le ricadute sono momenti spesso inevitabili del percorso.

È fondamentale capire che per cambiare servono i seguenti elementi:

  • frattura interiore, la persona percepisce che non può andare avanti così
  • l’autoefficacia, quindi la consapevolezza di poter cambiare con un po’ di fiducia nelle proprie capacità.
  • l’impegno al cambiamento che segue le fasi prima descritte.


Smettere di fumare è un processo non un evento. È questo il motivo per cui si ritiene indispensabile una collaborazione tra medico e psicologo nell’assistenza al percorso del paziente che chiede di essere aiutato a smettere di fumare.

È stato dimostrato da recenti studi che la strategia vincente è la combinazione tra supporto medico e psicologico.

Quello che noi possiamo proporre è un sostegno psicologico nelle varie fasi del percorso, ma se la dipendenza è tenace esistono oggi molti supporti anche farmacologici.

Da qualche anno l’integrazione con CITISINA, farmaco galenico derivato da una pianta dai fiori gialli, il Citiusus Laburnum, economico, efficace e con pochi effetti collaterali, ha rivoluzionato la terapia della disassuefazione da nicotina attenuando significativamente i sintomi astinenziali comportamentali ed emotivi. Si possono inoltre mettere in atto parallelamente numerose strategie comportamentali di aiuto.

Contattami